Come descrivere Giuseppe Scarfì, conosciuto a me e a tutti come Zio Ugo?... Era lo zio divertente, sempre pronto con una barzelletta, (a volte non del tutto pulita, con gran disappunto della zia...). Amava molto la sua famiglia e tutti i suoi parenti. Si rivolgeva a tutti con espressioni affettuose come "tesoro" o "gioia", e lo diceva di cuore.
Era anche lo zio di idee un po’ strane, ma forse non tanto strane. Era il comunista della famiglia, ma non il comunista stereotipo che viene in mente. Aveva idee di giustizia ed uguaglianza che credeva fossero espresse dal Partito Comunista Italiano. Aveva diritto alla sua opinione, e io—pur essendo un gran conservatore e capitalista di destra—non gli davo mai torto perchè sapevo che mio zio era una persona del tutto decente ed idealista, motivato da un senso di giustizia ed onestà. Era anche un gran lavoratore, facendo turni giorno e notte lontano da casa lavorando per le Ferrovie dello Stato. E quando non serviva i viaggiatori nei Vagoni Letto, arrotondava il salario facendo il cameriere.
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Per gran parte del tempo che l’ho conosciuto, sembrava che lo zio avesse poca simpatia per la religione, pur rispettando la fede della zia. Penso che questa sua mancanza di fede fosse dovuta ad un comprensibile anti-clericalismo nato dagli eccessi ed abusi nella storia della chiesa, o forse era dovuta all’influenza della dottrina comunista. Ma più recentemente avevo notato certi segnali di addolcimento, come ad esempio quando prendeva atto delle preghiere degli altri a tavola facendo anche lui il segno della croce.
Non ho avuto l’opportunità di parlare con lo zio durante gli ultimi mesi, dato che si trovava in condizioni di salute peggiori della zia. Ricordo che la ultima volta che parlai con la zia al telefono (credo fosse il 4 febbraio), lei mi disse con gioia che una sua preghiera era stata esaudita. Dato che tutti e due erano costretti a letto e gravi di salute, era venuto il parroco a pregare con loro e ad amministrare i sacramenti che furono ricevuti ed accettati anche dallo zio. Conoscendo il carattere dello zio, son certo che questo atto non sia stato solo una formalità o un semplice consenso alla tradizione, ma anzi un segno di vera fede. Credo fermamente che il Signore ha avuto misericordia di Zio Ugo, come la ha per tutti coloro che si rivolgono a Lui.
Addio, Zio Ugo. Sentirò la tua mancanza, ma so che ci rivedremo.
Addio, Zio Ugo. Sentirò la tua mancanza, ma so che ci rivedremo.
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